mercoledì 21 dicembre 2016

IO SUPERIORE

L'IO Superiore corrisponde all'IO puramente Spirituale,o meglio indicato come il Principio Divino che è in ognuno di noi, e che è identificabile nelle Allegorie della Tradizione con il Sole, la Coscienza, la Scienza e la Luce.

L'IO al quale si rivolgeva il CRISTO, per compiere tutto quanto in suo potere.
In realtà rappresenta la Manifestazione Attiva dell'IO Interiore di cui abbiamo trattato nel precedente scritto ed al quale è legato direttamente tramite l'Intelligenza. Rappresenta in definitiva, la parte Operativa del primo. 
Esiste una Metodica che studieremo più in là, che permette all'IO Interiore di Agire su quei "circuiti" neuronali del cervello, utili a rendere fisicamente efficienti, tramite l'Io Superiore, le potenzialità del Primo.
Con particolari metodiche che andremo quanto prima a trattare e  descrivere per operatività pratica, si stimola l'attivazione di processi biologici che consentono una sorta di aumento esponenziale di un gran numero di Neuroni cerebrali, altrimenti rimasti latenti ed inattivi. Tale attivazione, controllata direttamente dalla Mente, opera solo ed esclusivamente tramite l'IO Interiore. Questo una volta raggiunto il numero di neuroni operativi necessario, si "collega" con l'IO Superiore e tramite questo compie tutta quella serie di fenomeni, nel Naturale, che spesso le Religioni definiscono "Miracoli". 
Il Rapporto IO Interiore > IO Superiore, è regolato da Leggi Elementari che governano tutto ciò che di praticabile esiste nel nostro Sistema, a livello Biologico e Naturalistico. Era con questo sistema che i Faraoni ed in particolare la loro Casta Sacerdotale, compivano dei procedimenti e delle Opere, ancor oggi inspiegabili, come il processo della mummificazione, la trasformazione di bastoni in serpenti, ecc.
Poter "evocare" il proprio IO Superiore, in maniera Attiva in ognuno di noi, significa poter attingere a Forze intrinseche nella Natura Umana, ma cadute in deiescenza ed inattività, proprio per l'allontanamento della Mente dell'Uomo di oggi, dalle Regole che da sempre hanno governato l'Esercizio dello Spirito sulla Materia.
Portiamo un esempio, che impropriamente può essere definito  "pratico":

Ognuno di noi, una volta presa coscienza del proprio IO Interiore, tramite questo si collega con quello Superiore ed Opera in maniera appunto "pratica" sulla Materia. Ciò significa, per esempio, acquisire la capacità di intervenire su tutto ciò che di organico esiste. Basterà poi, semplicemente, studiare qualche Regola o Legge del demanio, per ottenere la demolecolarizzazione  dei tessuti e di qualsiasi altra componente organica, sia essa di origine vegetale, che animale, che umana, con la possibilità di applicare anche il processo fenomenico in direzione opposta, cioè al posto della demolecolarizzazione, l'aggregazione. E' così che gli antichi sapevano guarire le piaghe, alcune forme di cecità, o di altre patologie corporee superficiali e facilmente aggredibili. Il Rabi di Nazareth che accolse in Sè tutta intera tale Conoscenza per averla appresa alla Scuola dei Sacerdoti Esseni, riuscì meravigliosamente ad intervenire in un processo molto più complesso e complessivo al contempo, riparando lesioni organiche in Lazzaro al punto da riportarlo in Vita (al di là del significato allegorico e del Valore Iniziatico che l'episodio assume nella Tradizione). Spesso, le Religioni, trasmettono episodi, per esaltare i propri Profeti, che hanno dll'assurdo e non tramandano fatti realmente avvenuti e documentalemente sancibili, che riflettono eventi Naturali di ben più elevata portata.
Personalmente, nel mio lungo percorso, ho assitito direttamente ed in maniera totalmente oggettiva, a procedimenti applicati da Sciamani dei più remoti luoghi dell'Africa, i quali, in determinati giorni dell'anno, radunavano attornaoa sè una moltitudine di "ammalati" e ne curavano, solamente con l'applicazione delle mani o l'imposizione del respiro (imposizione, non è un termine casuale), piaghe, ferite ed altre patologie similari. Taluni, a dimostrazione del potere della Mente diretta dall'IO, seguivano propri adepti in movimenti autolesionisti, i quali si trafiggevano volto, occhi e fianchi con acuminatissime frecce di bambù e, nel momento della loro estrazione dalle carni, non una sola goccia di sangue veniva versato, né tantomeno rimaneva segno del trauma subito. Il tessuto interessato non aveva residui o segni di alcun genenere, come se il fatto non fosse mai avvenuto, mentre il soggetto non accusava alcun tipo di dolore. 
Più volte, per ben studiare il fenomeno, mi sono sottoposto a viaggi travagliatissimi ed estenuanti, per giungere al cospetto di taluno di tali Sciamani e sempre, dico sempre, il fenomeno si verificava senza alcuna difficoltà o peggio senza risultato.
Questo, quindi, è l'esempio più calzante, per fare intendere al Lettore, come l'IO Interiore, una volta Attivato, attiva a sua volta l'IO Superiore ed impara ad intervenire nella composizione della Materia Organica.
Vedremo nel prossimo scritto, con la trattazione dell'IO Angelico, come, quanto fin qui descritto, sia ben poca cosa rispetto a quanto si ha la possibilità di compiere.
E.L.K.












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