lunedì 27 aprile 2015

IL PRIMO PASSO VERSO L' ETERNITA': PARTE TERZA



PARTE TERZA: I TRE LIVELLI – CELLULA, UOMO, UNIVERSO, DIO.

Nello scorso scritto, ci eravamo lasciati con la descrizione di quella che è la Triplice Struttura che compone l’Essere Umano.
Abbiamo parlato di:

-        Corpo biologico o organico, contenitore dello Spirito
-        Spirito contenitore dell’Io
-        Io che si trasforma in Anima, se evoluto e preparato adeguatamente.

Analizziamo le tre componenti, per tentare di dare un’interpretazione appropriata al senso della descrizione di ciascheduna parte, che di fatto fa appartenere l’Uomo a tre Mondi o Piani: il materiale, lo Spirituale ed il Divino.

CORPO BIOLOGICO OD ORGANICO.

Esso è rappresentato da un universo di sub-unità ed unità elementari, che rispondono tutte assieme alla logica della simbiosi operativa che è alla base della Vita.
Miliardi di cellule, che apparentemente funzionanti in maniera particolare e relativa nel proprio habitat tissutale per ruoli, in realtà non fanno altro che soddisfare all’esigenza della sopravvivenza del corpo umano cui appartengono, per ricavarne in cambio la propria stessa sopravvivenza.
E’ chiaro, come presupposto, che se il corpo cui appartengono e dentro il quale si esplica la loro vita, dovesse morire, loro morirebbero, come avviene, conseguentemente, con il processo putrefattivo post mortem.
Loro operano pertanto, svolgendo ruoli ben definiti e specialisticamente produttivi, nel contesto di una sorta di economia vitale del corpo cui appartengono. Basti ricordare, per la Legge delle Analogie, l’esempio riportato nel precedente scritto e relativo ai virus.
La cellula, al contrario di quest’ultimo, è un’unità completa, operativa e vitale in maniera autonoma. Essa svolge ruoli ben definiti, a seconda del tessuto di cui fa parte e/o dell’Apparato nel quale opera. Ha un suo patrimonio genetico fondamentalmente identico a quello di tutte le altre cellule del corpo cui appartiene ed è specializzata nel creare e realizzare determinati fenomeni altamente qualificati che rispondono alla logica unica della sopravvivenza dell’organismo nella sua interezza.
Se volessimo usare un termine di paragone, sempre soggetto alla Legge delle Analogie su indicata, potremmo affermare che nell’uomo, la cellula sta a tutto il corpo, come un uomo sta all’Universo.
Immaginiamo, per approfondarci sempre più negli esempi del demanio cui facciamo riferimento, che una cellula, corrisponda ad un essere umano.
Per analogia possiamo affermare, che si potrebbe concepire un’immagine che personalmente ritengo molto bella e che vado qui di seguito a descrivere.
Immaginiamo per un attimo, che esista un’astronave capace di condurre un gruppo di persone a velocità mille e mille volte superiore a quella della luce e che viaggi nel Cosmo sempre nella stessa direzione. Passando il tempo, finirebbe per uscire dall’Universo, che per necessità, deve essere per così dire contenuto all’interno di un qualcosa.
Per sottolineare questo passaggio, bisogna fare una riflessione molto semplice e basata sulla teoria scientificamente più accreditata ed acclarata dei nostri giorni: Il Big Bang.
Essa sostiene, per come è giusto, che l’Universo si sia generato dall’ esplosione della sua massa primordiale, grande all’inizio, quanto un pisello. Ebbene sono d’accordissimo con tale teoria, ma non ho mai capito perché nessuno si sia mai soffermato su un particolare che ritengo non senza peculiare rilievo: tale particella iniziale di così piccole dimensioni, doveva pur essere “contenuta” in un qualcosa. Sia esso etere, vuoto o che dir si voglia. C’era pertanto, una qualche realtà di già esistente attorno a questo “pisello”. Tale cosa indefinibile al momento coi nostri mezzi umani, si sarà adeguatamente espansa, per poterlo continuare a contenere anche dopo l’esplosione. Nella più esasperata ipotesi doveva esistere un vuoto di già esistente.
Orbene, fatta questa riflessione, proseguiamo con quanto avevamo iniziato a descrivere e cioè col viaggio del gruppo sempre nella stessa dimensione ad una velocità inconcepibile.
Trascorrendo del tempo, immaginariamente potremmo affermare, che il viaggio porterebbe questa astronave fino ad una parte più estrema dell’Universo. Proseguendo ancora, dovrebbe poter continuare, lasciando l’Universo così per come attualmente concepito e proseguire in questo qualcosa, che lo conteneva all’origine prima della Grande Esplosione e che evidentemente continua a contenerlo ancora. Qualsiasi sia la sua composizione e struttura, continuiamo ad immaginare che il velocissimo mezzo di locomozione, prosegua imperterrito la sua corsa. Più tempo passa, più si allontana e più alle spalle, le galassie e le stelle compongono l’Universo in questione, si vedranno, sempre più dense e sempre più coese. Facciamo proseguire il viaggio ancora per ulteriore tempo sufficiente a lasciarselo alle spalle, sempre più distante a tal guisa da vederlo sempre più rimpicciolito. Ebbene arriverebbe un momento in cui la distanza sarebbe tale, che i componenti del gruppo, girandosi indietro, verso di esso, lo vedrebbero come un immenso corpo umano: il corpo di Dio!!!
Sembrerà banale e fantascientifica questa immagine, ma mantenendo il rapporto di proporzione e dimensioni, per la solita Legge delle Analogie, se è vero che Macro e Microcosmo vivono delle medesime Regole, caliamoci nella realtà infinitesimamente piccola della cellula di cui abbiamo parlato e vediamo cosa succede.
Ripetiamo ora l’esperienza precedente. Un gruppo di cellule che si trovano, ad esempio, all’interno della parete di un organo, quale può essere il fegato, così come il gruppo di uomini citato nell’esempio precedente, inizia a viaggiare sempre nella stessa direzione, a velocità altissima. Ebbene, dopo aver attraversato l’intero corpo, esserne uscito ed aver raggiunto una distanza adeguata, si volta indietro e vede l’immenso corpo umano di cui facevano parte, che è il corpo del loro Dio.
Come si può vedere, l’Analogia di Ermete esiste ed è reale molto più di quanto si possa immaginare!
Per la stessa regola vale l’equazione proporzionale, che, come il gruppo di esseri umani prima del viaggio, non aveva contezza della forma, vastità e proporzione del Corpo Superiore di cui faceva parte, così il gruppo di cellule, non aveva in precedenza contezza del corpo umano, nel quale viveva e delle sue fattezze.
Equazione semplice: la Cellula sta al corpo umano, come l’essere umano sta all’Universo!
Entrambi pertanto, viaggi a parte, nella situazione attuale non conoscono il contesto nel quale vivono, nella sua interezza e nella logica di appartenenza. Forma a parte. Per farlo, devono uscire dalla famosa scatola e guardare dall’esterno.
Una volta accertato quanto fin qui esposto, risulta molto facile concepire come non si può, con mezzi fisici, dimostrare direttamente l’equazione precedente.
Basta però soffermarsi su una semplice riflessione, per comprendere il significato del mio dire.
Che cognizione ha del ruolo che svolge, la cellula del corpo umano e della sua forma e delle sue azioni?” Nessuna!
Che cognizione ha del ruolo che svolge, l’uomo facente parte del corpo di Dio e della sua forma e delle sue azioni?” Nessuna!
Né mai gli sarà data possibilità di accertarlo, ripeto, con mezzi tecnologici, pratici e fisici nella nostra Dimensione!
Se volessimo portare un paragone ulteriore a supporto di quanto fin qui esposto, riflettiamo su un particolare, sempre nel demanio dell’Analogia dell’Aforisma Ermetico.
Datosi che la cellula di un tessuto qualsiasi del corpo è incosciente dell’interezza dell’organismo cui appartiene e della sua effettiva esistenza in chiave di Unità umana vivente, per conseguenza, l’uomo vive lo stesso fenomeno come cellula del Corpo di Dio.
A questo punto, cos’è che differenzia la cellula animale dalla Cellula Pensante? Così per analogia cos’è che differenzia l’uomo dall’Uomo?
La risposta è assai semplice, giunti a questo punto: La capacità di entrambe le Unità elementari di vivere quale parte cosciente dell’Organismo più complesso e quindi di evolvere verso Mete Superiori.
La cellula del corpo umano deve, per così dire,  salire evolutivamente, fino a diventare cellula del cervello dell’uomo, e quindi, con l’attività pensante, comprendere e prendere coscienza della Realtà globale cui appartiene. Similmente l’Uomo deve diventare Cellula Pensante della Mente di Dio, per poter comprendere e vivere coscientemente il ruolo di componente stessa del Pensiero Divino.
Questa è, quindi, la differenza che caratterizza la condizione Biologica ed organica dell’uomo. Questa è la componente di base della sua parte fisica, quale contenitore dello Spirito.
Nel prossimo scritto tratteremo appunto di questa sua caratteristica peculiare, che a sua volta contiene l’Io o Anima, nel momento in cui evolve adeguatamente, realizzando quei processi che gli consentono di accedere alla Conoscenza Superiore con l’applicazione di metodiche un tempo ben note e di poi insegnate dai Saggi e dai Sapienti Antichi, a coloro che, da prescelti, ne invocavano l’apprendimento.

Alla fine di questa trattazione, ne riporteremo alcune, relativamente facili da utilizzare ed applicare per il raggiungimento della condizione evolutiva necessaria.

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