sabato 4 aprile 2015

UNA RIFLESSIONE SULLA PASQUA

UNA RIFLESSIONE SULLA PASQUA


In occasione della ricorrenza della Pasqua Cristiana, mi vorrei soffermare su talune riflessioni che ritengo essere di rilievo per l’interpretazione di Simboli e Tradizioni per lo più mistificati dal luogo comune e/o abbrutiti da certe consuetudini pressoché tribali frutto, come sempre, di un processo devolutivo interiore dovuto a superficialità ed ignoranza.
Prima di trattare l’argomento della stupenda Storia che riguarda la Resurrezione di Cristo, secondo me, dovremmo portare come esempio la capacità della mente umana di deformare i significati più profondi della Conoscenza, per interpretazioni letterali e della superficie di Insegnamenti dai contenuti ben più profondi.
Nella fattispecie, come è nata la tradizione dell’agnello quale pasto tipico della Pasqua?
Alcuni, con la stessa superficialità cui ho fatto in precedenza riferimento, risponderebbero con nonchalance: per analogia con l’Agnello Sacrificale, simbolo appunto, del sacrificio di Gesù sulla Croce, per salvare l’umanità!
Ebbene, mi dispiace deludere tali dotti, ma in realtà da quanto tramandato da Veri Sapienti, l’argomento è di ben diversi contenuti.
Intanto, incominciamo dal partire dall’etimo della parola. In Latino “agnello” sarebbe “agnus/i”, che nel significato Ritualistico Cristiano corrisponde all’Agnus Dei, mentre in Ebraico antico il termine si traduce con la parola “טלה” (rammento, per i meno esperti che la lingua ebraica, va letta come faceva Leonardo da Vinci, da destra a sinistra). Lasciando per facilità di intuizione di soffermarci sulla parola latina, ed osservando bene la seconda in ebraico, si vede che è composta dalle lettere, nell’ordine opposto, ה(He, corrispondente al numero 5) ל(Lamed, corrispondente al numero 30) e ט(Teith, corrispondente al numero 9).
Al di là della pronuncia che non è argomento di questo scritto, la parola   sta ad indicare, per significato Gnostico:
- He: Recipiente o passivo produttore delle Forme
- Lamed: Sacrificio per l’Opera Compiuta
- Teith: Bene, Moralità e Saggezza, quindi la Sapienza nel suo significato più completo e sublime.

Se quindi, si volesse dare una successione ai significati delle tre lettere contenute nella parola “agnello”, in Ebraico Antico, dovremmo globalmente interpretarla come:
“Il Recipiente (umano) si sublima tramite il Sacrifico, con la Realizzazione   tramite l’Opera compiuta (Sacrifizio o Martirio), sotto l’egida del Bene e della Sapienza.”
Tanto ci sembra assai simile al Percorso di Gesù, che appunto si è sublimato col Sacrificio, Risorgendo in realtà, per la Conoscenza Illuminata in Lui vivente.
Sintesi meravigliosa, pertanto dell’Agnello, che finisce per rappresentare appunto oltre a quanto su detto, la parte passiva ed innocente di quell’Ariete (Costellazione), che ha visto l’Essere Umano uscire dalla condizione animale ed acquisire Scienza e Coscienza.
La riproduzione iconografica dell’Agnello con la testa rivolta a destra ed all’indietro, sormontato dalla bandiera con la Croce – come si può vedere nelle riproduzioni che si trovano di questi tempi nelle migliori Pasticcerie – in sostanza rappresenta, in chiave allegorica, la forma dell’Alef, sormontato dal Tau, due lettere ebraiche che in questa combinazione raffigurano, per come dimostrato in precedenza con altre lettere, la Dottrina Divina vera alla base del Messaggio del Rabbi di Nazareth.


E qui, devo purtroppo forzatamente, umilmente e dolorosamente affermare, che da tali meravigliosi Significati contenuti nella Sacra Tradizione, il luogo comune ne ha prodotto come conseguenza, uno sterminio di agnelli, per il piacere della pancia ed una superproduzione di dolci, che alla fine si trasformano pure in un business, dai contenuti dissacranti e blasfemi. Povera Umanità…!




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