lunedì 6 aprile 2015


POPOLO   BUE
(OVVERO  INCOSCIENZA  ED  ASSENZA  DI  COSCIENZA)

Premesso che non ho famiglia e che tutti i mie congiunti sono già da molto tempo, purtroppo, passati a miglior vita, mi viene spesso in mente un pensiero che più di qualsiasi altro, per me, resta un grande enigma insoluto.
Di fronte a tanta corruzione presente nel sistema politico - burocratico - imprenditoriale - affaristico. Di fronte a quanto i media, seppur ancora molto parzialmente ci sbattono quotidianamente in faccia. Di fronte ad un “sistema” che regolarmente, tutti i giorni, in tutte le circostanze ed in qualsiasi condizione, viola i più elementari principi di correttezza e di decenza, qual è lo stato d’animo e la condizione psicologica di quella gran parte dei cittadini Italiani che hanno famiglia e quindi figli e persone, pertanto, che ricadono direttamente sotto la loro responsabilità, sia morale che fisica e pertanto da tutelare?
Non riuscirò mai a comprendere questo atteggiamento passivo ed inerte, al cospetto di tanto indecente mercimonio, i cui danni si ripercuotono direttamente sulla vita, sulla salute e sul futuro delle proprie mogli e dei propri figli!
Ma si vogliono rendere conto costoro, che sono direttamente responsabili di ciò che lasciano accadere senza che ci sia una presa d’atto e di innegabile contezza? Che qualsiasi cosa venga meno alle persone che da loro dipendono, gli resterà per sempre sulla coscienza?
Cercherò di essere più chiaro, per meglio far comprendere il frutto di tali mie riflessioni.
Quando i politici rubano e fanno abusi, quando le multinazionali condizionano anche l’aria che respiriamo, quando il debito pubblico (causato direttamente dai furti dei primi) deve essere compensato con il danaro dei cittadini, dei pensionati, delle famiglie, - i capifamiglia (ove esistesse ancora tale figura, vista la realtà in essere) -  si vogliono rendere conto che tutto ciò si ripercuote e ritorce, contro i diritti e le necessità primarie del proprio nucleo familiare?
Se i propri figli sono costretti a frequentare scuole fatiscenti ed addirittura pericolose per la loro integrità fisica. Se dal punto di vista sanitario, troppo spesso mancano le più elementari forme di assistenza. Se si perdono migliaia e migliaia di posti di lavoro. Se l’assistenza agli anziani, ai malati ed ai poveri risulta essere pressoché assente.
Ebbene!!!!
Che capi famiglia sono questi? Che senso di responsabilità hanno verso le loro creature ed i loro cari, permettendo ad una classe dirigente inadeguata, irresponsabile, ladrona e truffatrice, di gestire il Destino ed il Futuro del proprio nucleo familiare?
Ma ci si vuole rendere conto che quando si perde il lavoro il pane viene tolto dalla bocca di bambini, ragazzi, donne, anziani, ecc. ecc.?
Che “attributi” ritiene di possedere chi lascia che la propria prole resti in balia di esseri così abietti?
Lasciar rubare il futuro agli innocenti, ai ragazzi, ai giovani ed ai meno giovani, non è una cosa che ricade per responsabilità, non solo su chi lo compie, ma anche su chi lo lascia compiere, consentendo che gli effetti devastanti ricadano sulle teste dei propri figli?
Ma che genitori sono costoro? Ma che cosa credono? Ma si rendono conto che lasciar avvenire in maniera inopinata tutto quanto a cui assistiamo, significa abbandonare i propri figli ad un destino terribile e ad un futuro inesistente?
Manca solo che, tra qualche tempo, coloro che gestiscono il potere, entrino nelle loro case e gli prendano (nel senso più lato del termine, visto che già gli hanno rubato l’avvenire) le mogli, le figlie e le sorelle?
A quel punto che giustificazione troveranno di fronte a sé stessi ed alla propria coscienza per averlo consentito?
Da ciò, per dire francamente come la penso al riguardo, mi sento veramente costretto a fare una similitudine odiosa ma certamente realistica, raccontando un aneddoto, che in sé è quasi comico, ma che adattato al contenuto di questo mio scritto, diventa solo ed esclusivamente tragico. Spero faccia riflettere quei genitori cui il mio messaggio è indirizzato.
Molto tempo fa, un mio amico mi raccontò quanto appresso.
Un uomo che viveva in un paesino vicino a Messina, si stava vantando in un bar, al cospetto di numerosi amici, affermando che, contrariamente a quello che la tradizione locale voleva, non era vero che i calabresi fossero più “dritti” di loro autoctoni. A sostegno della  sua affermaione, narrò un episodio che lo riguardava direttamente e che, appunto a suo dire, ne era la testimonianza ufficiale.

Domenica scorsa, sono stato in Calabria con mia moglie. Ad un certo punto ho avuto un litigio con un uomo e questo, essendo grande e grosso, mi obbligò, dopo aver tracciato un cerchio per terra, a restarvi dentro, senza muovermi, pena un fracco di legnate a mio carico. Ciò mentre lui, lì accanto, si sarebbe scopata mia moglie.
Eh…. Disse. Non era certo cosa del calabrese fregarmi! Sapete che ho fatto? Mentre lui mi scopava la moglie, tre volte, e dico ben tre volte, ho messo il piede fuori dal cerchio….!!!!”

La morale mi sembra elementare, ma per adattarmi a coloro cui è riferito il mio scritto, lo voglio specificare con un piccolo dettaglio aggiuntivo:
“All’italiano non la si fa! Mentre i politici continuano a fare i porci comodi loro e scempio della sua famiglia, lui imperterrito e con grande sagacia, per ben tre volte riesce a mettere il piede fuori dal cerchio…..!”

Popolo bue e senza senso di responsabilità!!!
        
                                                 E.L.K.


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