POPOLO
BUE
(OVVERO INCOSCIENZA ED ASSENZA
DI COSCIENZA)
Premesso che non ho
famiglia e che tutti i mie congiunti sono già da molto tempo, purtroppo,
passati a miglior vita, mi viene spesso in mente un pensiero che più di qualsiasi
altro, per me, resta un grande enigma insoluto.
Di fronte a tanta
corruzione presente nel sistema politico - burocratico - imprenditoriale - affaristico. Di fronte a quanto i media, seppur ancora molto parzialmente ci
sbattono quotidianamente in faccia. Di fronte ad un “sistema” che regolarmente,
tutti i giorni, in tutte le circostanze ed in qualsiasi condizione, viola i più
elementari principi di correttezza e di decenza, qual è lo stato d’animo e la
condizione psicologica di quella gran parte dei cittadini Italiani che hanno
famiglia e quindi figli e persone, pertanto, che ricadono direttamente sotto la
loro responsabilità, sia morale che fisica e pertanto da tutelare?
Non riuscirò mai a
comprendere questo atteggiamento passivo ed inerte, al cospetto di tanto
indecente mercimonio, i cui danni si ripercuotono direttamente sulla vita,
sulla salute e sul futuro delle proprie mogli e dei propri figli!
Ma si vogliono rendere
conto costoro, che sono direttamente responsabili di ciò che lasciano accadere
senza che ci sia una presa d’atto e di innegabile contezza? Che qualsiasi cosa venga meno
alle persone che da loro dipendono, gli resterà per sempre sulla coscienza?
Cercherò di essere più
chiaro, per meglio far comprendere il frutto di tali mie riflessioni.
Quando i politici rubano
e fanno abusi, quando le multinazionali condizionano anche l’aria che
respiriamo, quando il debito pubblico (causato
direttamente dai furti dei primi) deve essere compensato con il danaro dei
cittadini, dei pensionati, delle famiglie, - i capifamiglia (ove esistesse ancora tale figura, vista la
realtà in essere) - si vogliono
rendere conto che tutto ciò si ripercuote e ritorce, contro i diritti e le
necessità primarie del proprio nucleo familiare?
Se i propri figli sono
costretti a frequentare scuole fatiscenti ed addirittura pericolose per la loro
integrità fisica. Se dal punto di vista sanitario, troppo spesso mancano le più
elementari forme di assistenza. Se si perdono migliaia e migliaia di posti di
lavoro. Se l’assistenza agli anziani, ai malati ed ai poveri risulta essere
pressoché assente.
Ebbene!!!!
Che capi famiglia sono
questi? Che senso di responsabilità hanno verso le loro creature ed i loro
cari, permettendo ad una classe dirigente inadeguata, irresponsabile, ladrona e
truffatrice, di gestire il Destino ed il Futuro del proprio nucleo familiare?
Ma ci si vuole rendere
conto che quando si perde il lavoro il pane viene tolto dalla bocca di bambini,
ragazzi, donne, anziani, ecc. ecc.?
Che “attributi” ritiene
di possedere chi lascia che la propria prole resti in balia di esseri così
abietti?
Lasciar rubare il futuro
agli innocenti, ai ragazzi, ai giovani ed ai meno giovani, non è una cosa che
ricade per responsabilità, non solo su chi lo compie, ma anche su chi lo lascia
compiere, consentendo che gli effetti devastanti ricadano sulle teste dei
propri figli?
Ma che genitori sono
costoro? Ma che cosa credono? Ma si rendono conto che lasciar avvenire in
maniera inopinata tutto quanto a cui assistiamo, significa abbandonare i propri
figli ad un destino terribile e ad un futuro inesistente?
Manca solo che, tra
qualche tempo, coloro che gestiscono il potere, entrino nelle loro case e gli
prendano (nel senso più lato del termine,
visto che già gli hanno rubato l’avvenire) le mogli, le figlie e le sorelle?
A quel punto che
giustificazione troveranno di fronte a sé stessi ed alla propria coscienza per
averlo consentito?
Da ciò, per dire
francamente come la penso al riguardo, mi sento veramente costretto a fare una
similitudine odiosa ma certamente realistica, raccontando un aneddoto, che in sé
è quasi comico, ma che adattato al contenuto di questo mio scritto, diventa
solo ed esclusivamente tragico. Spero faccia riflettere quei genitori cui il
mio messaggio è indirizzato.
Molto tempo fa, un mio
amico mi raccontò quanto appresso.
Un uomo che viveva in un
paesino vicino a Messina, si stava vantando in un bar, al cospetto di numerosi
amici, affermando che, contrariamente a quello che la tradizione locale voleva,
non era vero che i calabresi fossero più “dritti”
di loro autoctoni. A sostegno della sua affermaione, narrò un episodio che lo riguardava
direttamente e che, appunto a suo dire, ne era la testimonianza ufficiale.
“Domenica scorsa, sono stato in Calabria con mia moglie. Ad un certo
punto ho avuto un litigio con un uomo e questo, essendo grande e grosso, mi
obbligò, dopo aver tracciato un cerchio per terra, a restarvi dentro, senza
muovermi, pena un fracco di legnate a mio carico. Ciò mentre lui, lì accanto,
si sarebbe scopata mia moglie.
Eh….
Disse. Non era certo cosa del calabrese fregarmi! Sapete che ho fatto? Mentre lui
mi scopava la moglie, tre volte, e dico ben tre volte, ho messo il piede fuori
dal cerchio….!!!!”
La morale mi sembra
elementare, ma per adattarmi a coloro cui è riferito il mio scritto, lo voglio
specificare con un piccolo dettaglio aggiuntivo:
“All’italiano non la si
fa! Mentre i politici continuano a fare i porci comodi loro e scempio della sua
famiglia, lui imperterrito e con grande sagacia, per ben tre volte riesce a
mettere il piede fuori dal cerchio…..!”
Popolo bue e senza senso
di responsabilità!!!
E.L.K.
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